- Tenere sotto controllo la pressione arteriosa
- Tenere sotto controllo il colesterolo
- Tenere sotto controllo la glicemia
- Fare attività fisica
- Mangiare in modo sano
- Mantenere il giusto peso corporeo
- Smettere di fumare.
Finora era ben noto che il rispetto di queste regole determinava una riduzione del rischio d’infarto e di ictus ma un recente studio pubblicato su Circulation Heart Failure ha dimostrato che l’osservanza di queste prescrizioni è in grado di ridurre significativamente anche il rischio di scompenso cardiaco. Ricordiamo che lo scompenso cardiaco è una condizione caratterizzata dall’incapacità del cuore a svolgere il suo lavoro con conseguente ridotta portata cardiaca e ritenzione di liquidi. Da punto di vista clinico vi è debolezza, facile stancabilità e affanno che compaiono per sforzi via via più leggeri col progredire della severità della malattia. La diagnosi scompenso cardiaco equivale in molti casi a quella di neoplasia, per gli effetti negativi che essa ha sulla qualità di vita.
L’invecchiamento della popolazione, che aumenta il numero di persone affette da queste condizioni, e la migliorata sopravvivenza in acuto di queste patologie, soprattutto l’infarto, determinato dai progressi della cardiologia, stanno quindi inducendo un netto e continuo aumento della diffusione dello scompenso.